I Carabinieri sgominano banda dedita a truffe telefoniche

12 Marzo 2009 - PuntoCellulare.it
Nella prima mattinata di ieri i Carabinieri di Ravenna e Comacchio hanno eseguito in una vasta operazione 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti soggetti responsabili di avere dato via ad una complessa organizzazione dedita alla commissione di truffe ai danni di numerosi ignari cittadini e alle compagnie telefoniche. I reati ascritti sono di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe, sostituzione di persona, falso e ricettazione.

L'indagine, avviata fin dal 2007, ha permesso di appurare come l'organizzazione fosse in grado, utilizzando fraudolentemente i dati personali di ignari cittadini, di stipulare a loro nome contratti telefonici che permettevano di ricevere apparati cellulari, computer portatili, schede di navigazione internet ed altro, inviati dalle compagnie telefoniche in comodato duso connesso al contratto telefonico stesso. Il pagamento della rata di abbonamento rimaneva a carico dellignaro cittadino che vedeva recapitarsi i costi dei contratti e del traffico telefonico a loro intestati.

Proprio dalle numerose denuncie ricevute dalle Stazioni Carabinieri, in particolare quelle di Ravenna Via Alberoni e Porto Garibaldi, sono partiti i primi accertamenti che hanno permesso di appurare come i dati venissero sottratti da complici che per la loro attività lavorativa ne venivano in possesso, in occasione dellattivazione di altri e differenti servizi. Proprio dalla verifica dei dati ricavati dalle agenzie di intermediazione con quelli relativi agli intestatari, si sono individuati i principali organizzatori dellassociazione per delinquere e da lì i complici.

In tutto sono stati accertati circa 130 persone truffate, mentre 50 PC e 50 schede per navigazione internet più 600 telefoni di ultima generazione, con altrettante SIM Card, sono state fraudolentemente ricevute dagli organizzatori a danno delle compagnie telefoniche, principalmente H3G. A conclusione dell'indagine la Procura della Repubblica ha sposato le teorie investigative dei Reparti dell'Arma e ha richiesto lemissione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere, concesse dal GIP, che hanno condotto in carcere 13 persone.

Durante le perquisizioni domiciliari sono stati rinvenuti alcuni apparati cellulari, PC e documentazione di interesse, sottoposti a sequestro ed attualmente al vaglio. Inoltre in un capannone nella disponibilità dell'organizzazione, sono stati rinvenuti enormi quantità di materiali, dalla pasta alle caldaie fino addirittura a delle casse da morto, la cui provenienza dovrà essere appurata nei prossimi giorni. Da sottolineare sia la complessità dellindagine, che ha spaziato in numerose regioni italiane, nonché l'importante risposta che lIstituzione ha dato alle richieste di giustizia dei cittadini e delle società telefoniche.