Va in frantumi il sogno di Modu di rivoluzionare il mercato della telefonia mobile con un cellulare modulare, composto da un'unità centrale di minime dimensioni e scocche opzionali con display più ampi e funzionalità aggiuntive, da utilizzare in base alle proprie necessità. La società israeliana si avvia infatti alla chiusura, dopo aver accumulato debiti per 123 milioni di dollari nei confronti degli investitori e 21 milioni di dollari con la Israel Discount Bank.
La notizia era nell'aria ormai da alcuni giorni, dopo che la società aveva ridotto all'osso il numero dei dipendenti, il minimo necessario per cercare di monetizzare le scorte di cellulari già prodotti. Dov Moran, presidente di Modu, aveva dichiarato di recente di essere molto dispiaciuto di non essere riuscito a convincere gli investitori delle potenzialità dei cellulari modulari. Forse Moran non ha tenuto conto del fatto che grazie alle SIM Card, anche senza i cellulari di Modu i consumatori possono passare in pochi secondi da un telefonino GSM all'altro, da modelli del costo di poche decine di euro fino ai potenti smartphone dalle funzionalità avanzate, per chi non ha problemi di budget.