Sono stati circa 300 i volontari Tim coinvolti durante l'anno scolastico che, sfruttando le loro competenze e professionalità informatiche, hanno garantito il supporto didattico in oltre 2200 classi di 436 scuole italiane rivolgendosi a circa 50.000 studenti.
Con questi numeri Tim ha sostenuto, per il secondo anno consecutivo in qualità di partner Fondatore Mecenate, Programma il Futuro, l'iniziativa realizzata con il MIUR e il CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica), finalizzata a promuovere la nuova alfabetizzazione nelle scuole attraverso l'introduzione dei concetti base dell'informatica e del pensiero computazionale. I risultati del progetto 'Programma il Futuro' saranno presentati oggi a Roma, durante il convegno 'Diario Digitale - Coding & Safety Day'.
Quest'anno Programma il Futuro ha lanciato 'Codi-Amo', il contest pensato per offrire agli studenti l'opportunità di sperimentare forme di espressione originali e stimolanti legate alla programmazione. Le scuole partecipanti (primarie e secondarie di I e II grado) hanno realizzato attraverso il coding giochi, storie ed elaborati grafici, oppure elaborato un contenuto didattico sempre su temi del pensiero computazionale.
Tim mette a disposizione delle scuole vincitrici del contest tre piattaforme Scuolabook Network, l'innovativa soluzione per la didattica digitale che fornisce a studenti e insegnanti tutti gli strumenti digitali con cui organizzare attività, percorsi formativi, studio individuale e collaborativo.
'Programma il Futuro' è parte del più ampio progetto nazionale EducaTI, attraverso il quale Tim vuole favorire l'abilitazione al digitale del sistema scolastico italiano, sperimentando e promuovendo nuovi modelli di apprendimento e insegnamento. L'iniziativa si inquadra nelle attività di Corporate Shared Value di Tim #ilfuturoèditutti, un programma di interventi basati sulla creazione di valore condiviso con le comunità in cui l'azienda opera. Attraverso le iniziative di EducaTI, il digitale diventa uno strumento importante per abilitare il cambiamento anche nel mondo della scuola, concetto già ripreso nella riforma del comparto Istruzione La Buona Scuola, proposta dal Governo.