Huawei e Fastweb offrono 500 tablet e smartphone agli ospedali di Lombardia e Veneto

25 Marzo 2020 - Rosa Camilleri
Huawei e Fastweb donano 500 fra tablet e smartphone alle strutture ospedaliere della Lombardia e del Veneto, equamente divisi fra le due Regioni. I dispositivi saranno a disposizione nei prossimi giorni dei malati affetti da Covid-19 in modo da permettere la comunicazione e la vicinanza, benchè virtuale, con i familiari. Tutti i dispositivi saranno dotati di SIM voce e dati Fastweb e saranno forniti già configurati e pronti per l'utilizzo.


Uno degli aspetti critici segnalati dagli operatori sanitari è proprio quello dell'isolamento dei malati dai propri cari, in una fase di grande di sofferenza; obiettivo di questa iniziativa è di offrire un supporto psicologico grazie alla tecnologia.

Il contributo si inserisce in una serie di iniziative piu' ampie che le due aziende stanno mettendo in campo, anche in risposta all'appello lanciato dal Ministro per l'Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano con l'iniziativa Solidarietà Digitale. I modelli forniti sono i tablet Huawei Mediapad T5 10 LTE e gli smartphone Huawei P30 lite.



Per fronteggiare l'emergenza Coronavirus e sostenere il sistema sanitario nazionale Fastweb ha deciso inoltre di donare 100 mila euro a ciascuno degli ospedali che in questo momento si trovano in prima linea per fermare la diffusione del virus: l'IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, l'IINMI Lazzaro Spallanzani Istituto Nazionale Malattie Infettive di Roma e l'Azienda Ospedaliera Universitaria Consorziale Policlinico di Bari. I fondi saranno devoluti per l'acquisto di macchinari e di materiale sanitario nonchè per l'allestimento di posti in terapia intensiva per il trattamento di pazienti affetti da Covid-19.

Fastweb ha esteso la raccolta fondi anche a tutti i propri dipendenti che fino al 17 marzo potranno anche loro sostenere l'iniziativa scegliendo di donare da 1 a 4 ore di lavoro. Al termine della raccolta la società destinerà i fondi, che si sommeranno così a quelli già devoluti, ripartendoli equamente fra i tre ospedali.