Le due aziende di comunicazioni più grandi d'Italia, Tim e WindTre, hanno recentemente annunciato che, a partire dal 1° gennaio 2024, ci saranno aumenti sulle tariffe dei loro servizi. Questi aumenti saranno adeguati al tasso annuale di inflazione ISTAT e prevedono un incremento minimo fisso del 5%.
Questa decisione ha sollevato preoccupazione tra i consumatori, che si sono visti privare del diritto di recesso. La motivazione fornita dalle aziende è la forte crisi che sta attualmente investendo il settore, dovuta a costi infrastrutturali ed energetici eccessivi.
Gli aumenti previsti potrebbero variare da un minimo del 5% ad un massimo che dipende dal tasso di inflazione ISTAT. Tuttavia, è importante notare che anche in caso di tasso di inflazione inferiore al 5%, l'aumento minimo previsto sarà sempre del 5%.
Per questo motivo, è necessario che il governo intervenga rapidamente per garantire che le condizioni contrattuali non siano ingiustamente imposte ai consumatori. Inoltre, è fondamentale aprire un tavolo tecnico che coinvolga le associazioni dei consumatori, al fine di individuare soluzioni che garantiscano un rilancio del settore senza causare ulteriori danni ai cittadini attraverso ingiusti aumenti tariffari.