Agcom ed Antitrust bocciano i costi di ricarica per i clienti prepagati

16 Novembre 2006 - PuntoCellulare.it
L'Autorità per le comunicazioni e l'Antitrust, al termine di un'indagine che si è protratta negli ultimi mesi, hanno criticato pesantemente i costi per le operazioni di ricarica che gravano sugli utenti italiani, quella che da più parti sono stati definiti un'anomalia tutta italiana.

Stando ai calcoli effettuati dalle due authority, considerando che il 91 per cento degli utenti mobili italiani utilizza una prepagata invece di un abbonamento, nelle casse di Tim, Vodafone, Wind e 3 solo lo scorso anno entrati 1.714 milioni di euro grazie ai costi di ricarica. Ad essere colpiti sono le persone meno abbienti e gli studenti, che di solito effettuano ricariche di basso importo, quelle su cui in percentuale grava maggiormente il costo di ricarica. Non convincono nemmeno le agevolazioni messe a disposizione dai gestori, che abbuonano la 'gabella' solo per i tagli di ricarica più elevati, come pure il meccanismo adottato da 3 che rimborsa il costo di ricarica in credito da utilizzare per l'accesso a contenuti sul proprio portale mobile. E' ancora prematuro poter affermare con certezza che qualcosa cambierà per i consumatori, nel frattempo le aziende telefoniche si sono difese affermando che i costi di ricarica sono necessari per mantenere in funzione il servizio di distribuzione delle ricariche.