Dopo la vittoria registrata da Andrea D'Ambra, che con la sua petizione contro i costi di ricarica è riuscito a sensibilizzare l'opinione pubblica e la classe politica fino ad ottenerne l'abolizione (dalla prossima settimana grazie all'entrata in vigore del decreto Bersani sulle liberalizzazioni), si profila all'orizzonte la nuova battaglia che vedrà i consumatori uniti contro le compagnie telefoniche, questa volta contro lo scatto alla risposta.
Coordinatore dell'iniziativa è Stefano di Marco, un ventisettenne torinese che dalle pagine del suo
blog ha organizzato una
raccolta di firme a favore dell'iniziativa, per arrivare all'abolizione dell'addebito fisso presente in gran parte dei profili tariffari all'inizio di ogni telefonata. Soltanto una settimana fa anche il Codacons si era fatto promotore di un'iniziativa analoga, nel frattempo la petizione di Stefano di Marco ha già superato quota 4 mila sottoscrizioni, a dimostrazione dell'interesse dei consumatori.
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Il costo di SCATTO ALLA RISPOSTA è assolutamente Italiano - si legge nella pagina di raccolta delle firme -
ovunque in Europa si paga cio che si consuma secondo l'effettivo tempo di conversazione e SENZA IL COSTO FISSO DELLO SCATTO ALLA RISPOSTA che viene ADDEBITATO AL CHIAMANTE ALL'INIZIO DELLA CHIAMATA,INDIPENDENTEMENTE DALLA DURATA DELLA STESSA. I FIRMATARI DELLA PETIZIONE RICHIEDONO L'ABOLIZIONE DI QUESTI COSSI FISSI CHE GRAVANO SU OGNI CHIAMATA'