Tim pone un freno alle intercettazioni telefoniche
Con una lettera inviata agli uffici della Procura della Repubblica e al Ministero della Giustizia, Tim ha fatto sapere di non essere in grado tecnicamente di tenere sotto controllo altri telefonini, almeno fino a quando non saranno realizzate altre postazioni di intercettazione.
Le richieste già avviate saranno prese in considerazione in base all'ordine di presentazione, ad esclusione di una ventina di linee d'ascolto, che saranno utilizzate per i casi più urgenti. Il nostro paese, terra di cellulari, può vantare il primato per quanto riguarda le intercettazioni telefoniche: il ministro Castelli, nella relazione per l'apertura dell'anno giudiziario, aveva stimato in 300 milioni di euro la spesa prevista per le intercettazioni, con 300 mila utenze tenute sotto controllo.
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