
3 Italia si appresta a licenziare a breve 450 dei suoi dipendenti, una decisione sofferta annunciata da una lettera inviata in questi giorni dall'amministratore delegato Vincenzo Novari ai lavoratori, nella quale vengono spiegate le motivazioni.
'La realtà del mercato, ma soprattutto il decreto Bersani e, di recente, le ultime decisioni in materia di terminazione da parte dell'Autorità di Garanzia del Mercato delle Telecomunicazioni hanno inferto alla nostra Azienda colpi durissimi; pensate che solo l'asimmetria di trattamento riservataci rispetto a Wind - secondo noi assolutamente ingiustificata e iniqua - ci costerà, nel periodo 2007-2012, oltre 600 milioni di euro di minori ricavi. A questi si devono aggiungere gli oltre 800 milioni di perdite che accumuleremo, nello stesso arco temporale, direttamente o indirettamente per effetto del decreto Bersani. Di conseguenza, era ovvio che a fronte di una contrazione dei ricavi di questa portata, non si potesse rimanere inerti e che si dovessero adottare tutte le misure necessarie per dare continuità nel tempo all'azienda. In particolare ci siamo trovati a operare su tre livelli principali: quello dell'impulso alla nostra presenza sul mercato, quello della ridefinizione della gestione infrastrutturale e quello della struttura dei costi'.
'Molte direzioni saranno toccate - continua la lettera di Novari - alcune anche in maniera significativa; sono esclusi da tale intervento sia la direzione tecnica, sia i call center, nei confronti dei quali mi sono da sempre impegnato personalmente perchè si tratta, in assoluto, dei lavoratori più deboli che, come tali, vanno difesi a ogni costo. L'azienda avvierà e comunicherà ufficialmente nei prossimi giorni ai sindacati un processo di ridimensionamento della propria organizzazione per circa 450 unità. Verranno coinvolti tutti i livelli, da quello impiegatizio a quello dirigenziale. Per agevolare e contenere questo processo, abbiamo previsto un periodo di esodo volontario che durerà fino al 15 novembre. Sono certo che ciascuno di Voi possa comprendere perfettamente il mio stato d'animo, ma sono altrettanto certo che le duemila persone che rimarranno sapranno e vorranno affrontare, unite, le prossime sfide, con una motivazione e un energia ancora maggiori'.SEGUICI SU
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'La realtà del mercato, ma soprattutto il decreto Bersani e, di recente, le ultime decisioni in materia di terminazione da parte dell'Autorità di Garanzia del Mercato delle Telecomunicazioni hanno inferto alla nostra Azienda colpi durissimi; pensate che solo l'asimmetria di trattamento riservataci rispetto a Wind - secondo noi assolutamente ingiustificata e iniqua - ci costerà, nel periodo 2007-2012, oltre 600 milioni di euro di minori ricavi. A questi si devono aggiungere gli oltre 800 milioni di perdite che accumuleremo, nello stesso arco temporale, direttamente o indirettamente per effetto del decreto Bersani. Di conseguenza, era ovvio che a fronte di una contrazione dei ricavi di questa portata, non si potesse rimanere inerti e che si dovessero adottare tutte le misure necessarie per dare continuità nel tempo all'azienda. In particolare ci siamo trovati a operare su tre livelli principali: quello dell'impulso alla nostra presenza sul mercato, quello della ridefinizione della gestione infrastrutturale e quello della struttura dei costi'.
'Molte direzioni saranno toccate - continua la lettera di Novari - alcune anche in maniera significativa; sono esclusi da tale intervento sia la direzione tecnica, sia i call center, nei confronti dei quali mi sono da sempre impegnato personalmente perchè si tratta, in assoluto, dei lavoratori più deboli che, come tali, vanno difesi a ogni costo. L'azienda avvierà e comunicherà ufficialmente nei prossimi giorni ai sindacati un processo di ridimensionamento della propria organizzazione per circa 450 unità. Verranno coinvolti tutti i livelli, da quello impiegatizio a quello dirigenziale. Per agevolare e contenere questo processo, abbiamo previsto un periodo di esodo volontario che durerà fino al 15 novembre. Sono certo che ciascuno di Voi possa comprendere perfettamente il mio stato d'animo, ma sono altrettanto certo che le duemila persone che rimarranno sapranno e vorranno affrontare, unite, le prossime sfide, con una motivazione e un energia ancora maggiori'.SEGUICI SU
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