
A seguito di una denuncia da parte dell' Adoc, il garante per la privacy ha aperto una istruttoria sul servizio Google Street View disponibile da pochi giorni anche in alcune cittą italiane. L'associazione dei consumatori ritiene infatti che il servizio possa violare la privacy dei cittadini ripresi. Carlo Pileri, presidente di Adoc, si dichiara soddisfatto dall'apertura dell'istruttoria, dopo le numerose telefonate di protesta di persone preoccupate di poter essere identificate e a seguito delle notizie stampa riportate da varie agenzie, che evidenziavano come ci fossero volti non coperti.
'L' Adoc ha effettuato una verifica a campione riscontrando la possibilitą di identificare le persone anche attraverso altri sistemi oltre il viso, come tatuaggi e vestiti. Il servizio offre una panoramica a 360° gradi della zona prescelta, mostrando le immagini anche di persone e veicoli. E' incorporato un sistema automatico di riconoscimento e successivo oscuramento dei volti e delle targhe ma, data la sua automaticitą, č possibile che in determinate occasioni il riconoscimento non possa essere effettuato, lasciando visibile e quindi riconoscibile il volto o la targa. Pecche riconosciute dalla stessa Google, che afferma l'esistenza di un margine di errore del sistema di oscuramento del 30% e che ha contattato l'Adoc nazionale, anticipando l'invio di notizie circa le procedure di segnalazione da parte degli utenti per la rimozione delle immagini e le modalitą di acquisizione delle immagini. Notizie tuttavia ancora non pervenute all'Associazione. L'Adoc ha poi presentato un esposto anche alla Polizia Postale', ha dichiarato Pileri in un comunicato.SEGUICI SU
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