
La battaglia del sindaco di Torino contro Motorola
15 Novembre 2008 | PuntoCellulare.it
MOTOROLA CERCA Il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, ha giustamente deciso di scendere in campo per protestare contro la decisione di Motorola di chiudere il suo Centro Ricerche nel capoluogo piemontese, con la cancellazione di 370 posti di lavoro altamente qualificati. Il primo cittadino non esclude forme di proteste clamorose, come quella di incatenarsi ai cancelli di ingresso del Centro Ricerche di Motorola.
'Motorola ha ingannato la città. Ha ottenuto, in via indiretta, 11 milioni di finanziamenti pubblici, ha goduto di una serie di vantaggi per insediarsi a Torino e nel giro di due giorni ha deciso di chiudere baracca e burattini. Si deve sapere che una comunità colpita è in grado di reagire, non accetta passivamente le scelte che ricadono sul territorio', ha commentato Chiamparino in un'intervista oggi al quotidiano la Repubblica.
'Fino alla scorsa settimana i dirigenti locali discutevano con il vicesindaco sulla possibilità di ampliare l'insediamento: chiedevano fino a 2000 metri quadrati in più. In una località dell'Illinois, a Schaumburg, si è riunito il consiglio di amministrazione e ha semplicemente deciso di chiudere tutte le attività non commerciali in Europa', ha aggiunto Chiamparino, ricordando inoltre che il Politecnico aveva destinato all'insediamento una parte dei fondi europei a sostegno della ricerca.
'Un investimento giustificato. I 370 ingegneri che hanno lavorato in questi anni a Torino hanno prodotto brevetti allo stesso ritmo dei loro colleghi statunitensi e per unanime ammissione il centro Motorola di Torino era uno dei migliori del gruppo', conclude Chiamparino.SEGUICI SU
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'Motorola ha ingannato la città. Ha ottenuto, in via indiretta, 11 milioni di finanziamenti pubblici, ha goduto di una serie di vantaggi per insediarsi a Torino e nel giro di due giorni ha deciso di chiudere baracca e burattini. Si deve sapere che una comunità colpita è in grado di reagire, non accetta passivamente le scelte che ricadono sul territorio', ha commentato Chiamparino in un'intervista oggi al quotidiano la Repubblica.
'Fino alla scorsa settimana i dirigenti locali discutevano con il vicesindaco sulla possibilità di ampliare l'insediamento: chiedevano fino a 2000 metri quadrati in più. In una località dell'Illinois, a Schaumburg, si è riunito il consiglio di amministrazione e ha semplicemente deciso di chiudere tutte le attività non commerciali in Europa', ha aggiunto Chiamparino, ricordando inoltre che il Politecnico aveva destinato all'insediamento una parte dei fondi europei a sostegno della ricerca.
'Un investimento giustificato. I 370 ingegneri che hanno lavorato in questi anni a Torino hanno prodotto brevetti allo stesso ritmo dei loro colleghi statunitensi e per unanime ammissione il centro Motorola di Torino era uno dei migliori del gruppo', conclude Chiamparino.SEGUICI SU
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