Samsung Galaxy Note 3 - il produttore di nuovo scoperto a falsare i benchmark

2 Ottobre 2013 | Max Capitosti

Dopo lo scandalo di fine luglio sui risultati dei benchmark falsati sul Galaxy S4, Samsung è stata ancora una volta beccata a barare sulle prestazioni del nuovo phablet Galaxy Note 3. Il meccanismo utilizzato dalla casa coreana è il solito: quando lo smartphone si accorge che è stato aperto un programma per la misurazione delle prestazioni, vengono attivati alla massima frequenza di clock tutti i quattro core del processore Snapdragon 800 presente sul Samsung Galaxy Note III.

In questo modo nei benchmark il phablet risulta molto più performante di altri smartphone dotati del medesimo hardware, ma che non utilizzano la speciale 'ottimizzazione' di Samsung, come ad esempio l' LG G2. Gli ultimi smartphone di Samsung capiscono che è stato lanciato un programma di benchmark rilevando il nome dell'applicazione. Ad essere supportate sono GFXBench, Benchmark Pi, Linpack, Quadrant ed altri noti programmi di questo genere. Modificando il nome delle applicazioni per impedire al meccanismo di overclock di attivarsi, il Samsung Galaxy Note 3 ha mostrato prestazioni in linea con quelle dell' LG G2 e non sensibilmente più elevate come accade con i benchmark standard.