Android L migliora l'uso della batteria rispetto a KitKat
3 Luglio 2014 | Max Capitosti
ANDROID CERCA Nelle ultime versioni di Android, gli sforzi di Google si sono concentrati su particolari aspetti del sistema operativo, in modo che gli aggiornamenti portassero in dote concreti miglioramenti. Con Android Jelly Bean, grazie a Project Butter è stata migliorata la fluidità dell'interfaccia utente, mentre con Android KitKat è stato implementato il Project Svelte per consentire al sistema operativo di funzionare su dispositivi dotati di soli 512MB di RAM.
Su Android L avremo invece Project Volta, focalizzato sulle ottimizzazioni dei consumo della batteria, per ottenere una maggiore autonomia di funzionamento. Nelle ricerche effettuate da Google, risulta che risvegliare un dispositivo dallo standby per un solo secondo porta a sprecare due minuti di autonomia in standby. A contribuire a consumare la batteria quando lo smartphone non viene utilizzato anche le applicazioni, che di tanto in tanto attivano processore e connettività per aggiornare i dati.
Le nuove JobScheduler API di Android L consentono di raggruppare fra loro tutte le operazioni non importanti, in modo che possano essere effettuate tutte insieme ad intervalli predefini e non singolarmente. Il sistema operativo è in grado inoltre di evitare che venga effettuato un tentativo di connessione quando non ci sono reti disponibili, un ulteriore stratagemma per risparmiare energia.
Grazie al Battery Historian sarà possibile tener traccia in modo più preciso dei consumi energetici, in modo da capire quali azioni intraprendere per una ottimizzazione efficace. Anche l'adozione del compilatore ART, al posto del runtime Dalvik utilizzato finora, dovrebbe portare ad un risparmio effettuando la compilazione delle applicazioni soltanto al momento del primo utilizzo, invece che ad ogni apertura.
I primi test sull'efficacia di Project Volta sono molto incoraggianti, nonostante la messa a punto di Android L non sia stata ancora ultimata. Test comparativi effettuati sul Nexus 5 hanno confermato infatti un aumento dell'autonomia attorno al 36 per cento nel passaggio da Android KitKat ad Android L, a parità di settaggi simulando un normale utilizzo quotidiano.
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Su Android L avremo invece Project Volta, focalizzato sulle ottimizzazioni dei consumo della batteria, per ottenere una maggiore autonomia di funzionamento. Nelle ricerche effettuate da Google, risulta che risvegliare un dispositivo dallo standby per un solo secondo porta a sprecare due minuti di autonomia in standby. A contribuire a consumare la batteria quando lo smartphone non viene utilizzato anche le applicazioni, che di tanto in tanto attivano processore e connettività per aggiornare i dati.
Le nuove JobScheduler API di Android L consentono di raggruppare fra loro tutte le operazioni non importanti, in modo che possano essere effettuate tutte insieme ad intervalli predefini e non singolarmente. Il sistema operativo è in grado inoltre di evitare che venga effettuato un tentativo di connessione quando non ci sono reti disponibili, un ulteriore stratagemma per risparmiare energia.
Grazie al Battery Historian sarà possibile tener traccia in modo più preciso dei consumi energetici, in modo da capire quali azioni intraprendere per una ottimizzazione efficace. Anche l'adozione del compilatore ART, al posto del runtime Dalvik utilizzato finora, dovrebbe portare ad un risparmio effettuando la compilazione delle applicazioni soltanto al momento del primo utilizzo, invece che ad ogni apertura.
I primi test sull'efficacia di Project Volta sono molto incoraggianti, nonostante la messa a punto di Android L non sia stata ancora ultimata. Test comparativi effettuati sul Nexus 5 hanno confermato infatti un aumento dell'autonomia attorno al 36 per cento nel passaggio da Android KitKat ad Android L, a parità di settaggi simulando un normale utilizzo quotidiano.
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