
Vodafone - una diffida da Agcom per il tethering a pagamento
17 Aprile 2018 | Roberto Bracco
VODAFONE CERCA Riconosciute da Agcom le ragioni di Unione Nazionale Consumatori, che aveva denunciato Vodafone per aver fatto pagare ai clienti l'utilizzo di smartphone come hot spot. Secondo l'authority 'il comportamento dell'operatore configura, a tutti gli effetti, una restrizione all'utilizzo del terminale e una limitazione della libertà dell'utente di scegliere l'apparecchio dal quale accedere ad Internet'.

L'Agcom ci ha dato ragione sul tethering, adesso chi ha pagato per connettersi utilizzando lo smartphone come hot spot Wi-Fi ha diritto al rimborso', è quanto dichiara Massimiliano Dona, presidente dell' Unione Nazionale Consumatori, in merito alla delibera Agcom in cui Vodafone Italia è stata diffidata per violazione dei regolamenti comunitari in tema di tethering.
'Non è un fenomeno nuovo per noi dell' Unione Nazionale Consumatori che nei mesi scorsi avevamo segnalato la pratica all'A utorità Garante della concorrenza e del Mercato. La delibera dell'Autorità delle comunicazioni è un primo passo in attesa del parere dell' Antitrust', commenta l'avvocato Dona che aggiunge: 'adesso ci aspettiamo che l'operatore si metta in regola modificando le condizioni di utilizzo del servizio. Intanto i consumatori che nei mesi scorsi hanno pagato per il tethering possono chiedere il rimborso inviando una comunicazione scritta a Vodafone Italia. I nostri esperti sono a disposizione degli utenti per informazioni o per assistenza'.SEGUICI SU
FACEBOOKSEGUICI SU
TELEGRAM

L'Agcom ci ha dato ragione sul tethering, adesso chi ha pagato per connettersi utilizzando lo smartphone come hot spot Wi-Fi ha diritto al rimborso', è quanto dichiara Massimiliano Dona, presidente dell' Unione Nazionale Consumatori, in merito alla delibera Agcom in cui Vodafone Italia è stata diffidata per violazione dei regolamenti comunitari in tema di tethering.
La pratica di far pagare l'utilizzo dello smartphone come hot spot è in conflitto con il regolamento europeo, che stabilisce misure riguardanti l'accesso a una rete Internet aperta. Più precisamente, nella parte introduttiva del regolamento si legge che 'quando accedono a internet, gli utenti finali dovrebbero essere liberi di scegliere tra vari tipi di apparecchiature terminali, quali definite nella direttiva 2008/63/CE della Commissione e che i fornitori di servizi di accesso a internet non dovrebbero imporre restrizioni all'utilizzo di apparecchiature terminali che collegano alla rete oltre a quelle imposte dai fabbricanti o dai distributori di apparecchiature terminali conformemente al diritto dell'Unione'.
'Non è un fenomeno nuovo per noi dell' Unione Nazionale Consumatori che nei mesi scorsi avevamo segnalato la pratica all'A utorità Garante della concorrenza e del Mercato. La delibera dell'Autorità delle comunicazioni è un primo passo in attesa del parere dell' Antitrust', commenta l'avvocato Dona che aggiunge: 'adesso ci aspettiamo che l'operatore si metta in regola modificando le condizioni di utilizzo del servizio. Intanto i consumatori che nei mesi scorsi hanno pagato per il tethering possono chiedere il rimborso inviando una comunicazione scritta a Vodafone Italia. I nostri esperti sono a disposizione degli utenti per informazioni o per assistenza'.SEGUICI SU
FACEBOOKSEGUICI SU
TELEGRAM
ULTIME NOTIZIE











