Su numerosi blog, nazionali ed esteri, in questi giorni si parla molto dell'hacker romano noto con il soprannome di Zibri, erroneamente osannato dalla stampa come colui che per primo ha reso l'
iPhone sbloccabile, grazie al suo programma ZiPhone. Tralasciando l'articolo-intervista pubblicato poche settimane fa dal settimanale Panorama, in cui Zibri svelava in esclusiva quelle che sarebbero state le funzionalità del nuovo
iPhone 3G (commettendo l'imperdonabile errore di negare la presenza del GPS), le comprensibili critiche che imperversano sul web riguardano la paternità della soluzione di 'unlock' per l' iPhone, visto che quello rilasciato dal nostro connazionale è soltanto uno dei tanti strumenti per lo sblocco e di sicuro non il primo.
Su numerosi forum specializzati si accusa addirittura Zibri di aver copiato il codice da altri programmi e si ricorda che a differenza di altri tool per lo sblocco, quali iLiberty+ o Pwnage, con le prime versioni di ZiPhone sono stati in molti a trovarsi con un cellulare inutilizzabile o soggetto a malfunzionamenti. In questi giorni Zibri punta a riguadagnare gli onori della cronaca affermando di aver già sbloccato anche il nuovo iPhone 3G: anche in questo caso lo sblocco del firmware 2.0 con cui sarà lanciato sul mercato il nuovo telefonino di Apple è già stato ottenuto da diverse settimane. La questione dello sblocco con il nuovo iPhone 3G al momento appare comunque marginale, visto che i cellulari venduti dall' 11 luglio negli Stati Uniti a soli 199 dollari saranno si bloccati, ma a differenza di quanto avvenuto in passato implicano la sottoscrizione di un contratto di 24 mesi con AT&T contestualmente all'acquisto.