Massimo Di Giannantonio, ordinario di Psichiatria all'Università D'annunzio di Chieti e tesoriere della società Italiana di Psichiatria mette in guardia contro 'il fascino di strumenti ‘ortopsichici', che modificano e potenziano gli strumenti cognitivi ma anche emotivi ed emozionali, regalando un'implementazione del sè. Il riferimento è naturalmente al nuovo
iPhone 3G di Apple, dopo le scene di questi giorni con persone in coda per ore davanti ai negozi o vere e proprie battute di caccia alla ricerca del punto vendita in cui il cellulare sia ancora disponibile.
'C'e' il rischio dell'ingresso nella patologia e nella deriva virtuale se già si è predisposti, se i genitori non si preoccupano di noi, se ci estraniamo dalla società. Strumenti come questo offrono una alternativa valida, e per questo molto pericolosa, alla vita reale. Sta agli educatori, dai genitori alla scuola, convincere un ragazzo che è meglio parlare con un amico che stare tutto il giorno a smanettare con il cellulare. Se si rimane soli con questi strumenti, si entra in una condizione drammaticamente patologica', commenta Di Gianantonio, arrivando ad ipotizzare che dovrebbe essere il gestore a porre dei limiti, magari facendo in modo che gli under 14 da mezzanotte alle 8 di mattina non possono utilizzare molte funzioni del cellulare.