L'operazione della Tim relativa alla
rimodulazione delle tariffe, preannunciata negli scorsi giorni con un SMS a numerosissimi utenti, è illecita. A dichiararlo è l'associazione dei consumatori Aduc, che sottolinea in un comunicato che il Codice delle comunicazioni elettroniche richiamato dal gestore, laddove regola la facoltà di modificare il contratto (art. 70), non deroga in alcun modo le garanzie previste dal Codice del Consumo, che non consente una modifica unilaterale di un elemento fondamentale del contratto quale la tariffazione delle chiamate, se non previsto specificamente nel contratto stesso e per giustificati motivi.
Quegli utenti che vogliano mantenere il proprio piano tariffario così come acquistato possono contestare la rimodulazione inviando al gestore una diffida. Qualora il gestore non ritornasse sui propri passi, si dovrà prima fare un tentativo obbligatorio di conciliazione (presso il Corecom della propria Regione o, se inesistente, presso la propria Camera di commercio) e successivamente ricorrere al giudice di pace della propria città. Aduc nel frattempo ha già provveduto a denunciare il comportamento illegittimo di Tim al Garante nelle Comunicazioni e al Garante della Concorrenza e del Mercato.