iPhone 4 - uno specchietto per le allodole i prezzi di 3 Italia ?

5 Agosto 2010 - Max Capitosti
Da venerdì scorso, giorno del debutto sul mercato italiano del nuovo iPhone 4, è scoppiata la polemica sulle scelte commerciali di 3 Italia, che nonostante abbia annunciato per l'ultimo melafonino di Apple un prezzo per la versione senza contratto decisamente inferiore a quello ufficiale di listino (applicato da Tim e Vodafone, come pure sull' Apple Store), di fatto nei negozi si rifiuta di vendere il cellulare con questa modalità, riservando l'acquisto soltanto a cui sottoscrive un abbonamento. Online fioccano le segnalazioni da parte dei consumatori imbestialiti, alcuni riportano che non soltanto i negozianti si dichiarano disponibili a vendere l' iPhone 4 soltanto a fronte della sottoscrizione di un abbonamento, ma impongono al potenziale acquirente almeno un abbonamento TOP800.

La compagnia telefonica non ha fornito una dichiarazione ufficiale sul comportamento dei negozianti, ma in una discussione sulla propria pagina su Facebook fa capire che ogni singolo 3 Store ha una propria autonomia decisionale, in base alla situazione del proprio magazzino di un prodotto scarsamente disponibile. Interessante e molto articolata anche la discussione di Massimo Cavazzini, web manager di 3 Italia, che dalle pagine del suo blog dichiara che il listino di 3 Italia è 'un documento che indica genericamente l'offerta che il gestore applica sulla rete di vendita, non di una promessa che tutta la rete di vendita avrà tutti i prodotti in qualsiasi modalità' (Cavazzini ha parlato comunque a titolo personale, sul suo blog, non a nome di 3 Italia).

Ad onor del vero la decisione di vendere gli iPhone solo a chi sottoscrive un abbonamento è una pratica adottata anche da gran parte dei negozianti Tim e Vodafone, quello che ha suscitato l'indignazione dei consumatori è il prezzo inferiore al listino ufficiale tanto sbandierato da 3 Italia, quello che di fatto potrebbe essere definito un vero e proprio 'specchietto per le allodole'. Nel frattempo pare che anche l' Authority abbia iniziato ad interessarsi alla vicenda, per valutare un'eventuale azione disciplinare nei confronti della compagnia telefonica in caso di pratiche commerciali scorrette.

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