I consumatori statunitensi hanno tutte le ragioni per avercela con HTC, che non solo ha riservato loro uno
One X meno performante rispetto a quello lanciato sul mercato europeo (ma
recenti test hanno dimostrato che tutto sommato le prestazioni fra le due versioni sono equivalenti), ma anche con un bootloader impossibile da sbloccare.
Il produttore taiwanese, senza ammetterlo apertamente, ha lasciato intendere che il blocco del bootloader è stato richiesto da AT&T, il gestore mobile che commercializzerà negli USA l' HTC One X. La limitazione non dovrebbe riguardare invece l' HTC One X europeo basato sul processore Nvidia Tegra 3, che nel giro di alcune settimane potrà essere sbloccato a livello di bootloader tramite il servizio ufficiale messo a disposizione dalla casa madre.