Una delle critiche ricorrenti sulle caratteristiche tecniche del nuovo Nexus 7 riguarda la scelta di Google di non includere uno slot per schede microSD, rendendo di fatto non espandibile la memoria interna oltre agli 8 o 16GB presenti di serie. La lacuna del primo tablet di Google non rappresenta una sorpresa, Apple infatti non ha mai incluso uno slot per schede di memoria sui propri iPad ed anche lo smartphone
Galaxy Nexus è sprovvisto di questa possibilità.
Alcuni hanno ipotizzato che la mancanza di una memoria espandibile sia legata alla volontà di spingere servizi cloud quali Google Drive o Google Music, a svelare le reali motivazioni è stato Dan Morrill, ingegnere Android di Google. Morril sostiene che Google si è stancata di vedere le aziende produttrici dotare i dispositivi di memorie molto ampie per musica, lasciando poi poco spazio agli utenti per applicazioni e dati.
L'approccio scelto per il Nexus 7. ha aggiunto Morril, ha consentito di dotare il dispositivo di un unico volume logico di memoria, utilizzabile per archiviare tutto ciò che si vuole senza limitazioni. Tecnicamente la soluzione scelta da Google permette di disporre di un file system più veloce ed affidabile, oltre a consentire al dispositivo di avere un pieno accesso alla memoria anche quando viene collegato via USB ad un computer.