Foxconn, la società taiwanese nota per produrre gran parte delle meraviglie elettroniche di Apple, fra cui il nuovissimo
iPhone 5, ha dovuto ammettere di aver dato impiego ad un numero imprecisato di giovani di quattordici anni, un classico caso di sfruttamento del lavoro minorile.
Dall'indagine interna compiuta da Foxconn è risultato che i baby lavoratori, impiegati come stagisti, arrivavano da alcune scuole delle vicinanze. La società ha ammesso la propria responsabilità: i giovani sono stati rimandati a scuola, mentre per i responsabili del loro reclutamento si prospetta il licenziamento in tronco, per non aver verificato la reale età dei neoassunti.