Sin dalla presentazione dell'esposto al tribunale di Milano da parte di Assoprovider, l'associazione
Anti Digital Divide in un si era dichiarata contraria alla sospensione di
Teleconomy Internet pur condividendo la necessità di un intervento da parte dell'authority affinchè Telecom Italia adottasse delle tariffe all'ingrosso che consentissero agli operatori alternativi di replicare l'offerta dell'ex-monopolista ed affermando che nel caso in cui il tribunale avesse accettato il ricorso e deciso il blocco di Teleconomy Internet l' AGCOM avrebbe dovuto adoperarsi per fare in modo che nel più breve tempo possibile ci fosse la possibilità per gli utenti di sottoscrivere un'offerta analoga.
In seguito alla sospensione della commercializzazione dell'offerta Teleconomy Internet, Anti Digital Divide ha deciso di scrivere all'AGCOM per ribadire questa posizione e per evitare che utenti già penalizzati dal fatto di non essere raggiunti dalla banda larga tornino nuovamente a pagare delle cifre spropositate per una semplice connessione analogica. Nella lettera quindi si esprime la necessità che l'offerta all'ingrosso di Telecom Italia sia rivista per consentire agli operatori alternativi di replicare Teleconomy Internet e si esorta l'AGCOM ad adoperarsi affinché entro 30 giorni torni sul mercato un'offerta analoga a quella di Telecom Italia che abbia una buona qualità ed un prezzo non superiore ai 12 euro per la connessione analogica e 24 euro per quella isdn. Tali cifre dovrebbero essere considerate come prezzo massimo per questo tipo di offerte a 'banda stretta' considerando che una connessione adsl con velocità di 640kbit/s ha il costo di 19 euro e che la connessione analogica non può a differenza di quella a banda larga considerarsi always on.