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YotaPhone 2, lo smartphone di provenienza russa dotato di un innovativo schermo posteriore a tecnologia e-ink, ha anche la particolarità di avere installata una 'backdoor' che consente alle autorità di governo di accedere a distanza a tutte le informazioni contenute in memoria, ovviamente all'insaputa dell'utilizzatore. Ad ammetterlo è stato Sergey Chemezov, ex agente del KGB e presidente della società russa Rostech che produce lo smartphone.
Per giustificare quella che all'apparenza sembrerebbe una clamorosa violazione della privacy, l'azienda spiega che l'accesso remoto da parte dei servizi segreti alle informazioni contenute nello smartphone è una funzionalità imposta dalla legislazione della Federazione russa e che la consultazione di queste informazioni può avvenire a fronte della decisione di una corte in caso di una seria minaccia alla sicurezza nazionale, nello stesso modo in cui è possibile controllare a distanza gli smartphone di Apple, Samsung e di altre marche.