Google sembra finalmente preso sul serio su
Android M la questione dell'autonomia degli smartphone, dopo l'insuccesso ottenuto con il precedente Android Lollipop (che ha consumi molto più elevati rispetto a KitKat). Un test comparativo effettuato da una testata tedesca ha dimostrato l'efficacia della nuova modalità 'Doze' implementata da Google su Android M.
La prova ha messo a confronto due
Nexus 5, uno con Android 5.1.1 e l'altro con la versione preliminare di Android M al momento disponibile. Entrambi i terminali sono stati configurati nello stesso modo, in modo da rendere in confronto il più equo possibile (su entrambi gli smartphone non era presente la SIM Card, quindi non c'era connessione alla rete mobile, ma solo ad una rete Wi-Fi).
Nei test il Nexus 5 con Android M ha consumato l' 1.5% della batteria in 8 ore di standby, il 4.5% in 24 ore e il 9% in 48 ore. Il Nexus 5 con Android Lollipop ha consumato invece negli stessi intervalli di tempo rispettivamente il 4%, il 12% e il 25%. La comparazione si è basata su una versione preliminare di Android M, a regime i consumi potrebbero quindi aumentare, come pure diminuire ulteriormente.
Uno degli accorgimenti adottati da Google per ridurre i consumi è ottimizzare i processi di sistema quando tramite i sensore di movimento viene rilevato che il dispositivo è fermo e non viene utilizzato. Android M inoltre chiude in modo corretto le connessioni alla rete non appena divengono superflue, invece di lasciarle aperte come accade in Lollipop.