Samsung ha indetto per lunedì prossimo una conferenza stampa, in cui finalmente annuncerà i risultati delle lunghe indagini effettuate per trovare le cause delle esplosioni di numerosi
Galaxy Note 7, che hanno portato al ritiro del top di gamma da tutti i mercati. Lo studio è stato condotto in collaborazione con tre aziende specializzate nel controllo della qualità e nell'analisi della catena dei fornitori.
The Wall Street Journal rivela in anteprima le conclusioni a cui è arrivata Samsung: per quanto riguarda le batterie prodotte da Samsung SDI, la causa delle esplosioni erano le dimensioni errate della batteria (con una tolleranza troppo bassa del vano all'interno del quale era collocata nello smartphone), mentre per le batterie fornite da ATL si è trattato di un problema di manifattura legato all'incremento improvviso della produzione, dopo che la società era stata scelta come unico produttore a seguito dei primi incidenti della batterie Samsung.
Samsung dovrebbe annunciare inoltre dopodomani un nuovo sistema per il controllo della qualità in otto fasi, che prevede un ulteriore incremento dei test e delle verifiche. Si calcola che il ritiro dal mercato del Galaxy Note 5 sia costato a Samsung circa 5 miliardi di dollari.