Samsung ha respinto l'accusa, giunta dall' Antitrust italiano, di aver adottato alcuni accorgimenti software per rallentare gli smartphone meno recenti in modo da indurre la clientela ad acquistare un nuovo modello.
Nel mirino dell'authority italiana anche Apple, che nelle scorse settimane ha ammesso tale pratica per ovviare al degrado fisiologico delle performance della batteria. La casa coreana si è dichiarata estranea alla vicenda ed è pronta a collaborare con AGCM per chiarire la propria posizione.
Il comunicato AGCM:
Ad esito di segnalazioni di consumatori e di un'attività preistruttoria svolta d'ufficio, l'Autorità ha deciso di avviare due distinti procedimenti per pratiche commerciali scorrette nei confronti delle società del gruppo Samsung e del gruppo Apple operanti in Italia.
In particolare, i professionisti avrebbero posto in essere una generale politica commerciale volta a sfruttare le carenze di alcuni componenti per ridurre nel tempo le prestazioni dei propri prodotti e indurre i consumatori ad acquistare nuove versioni degli stessi; sarebbero stati, altresì, proposti ai clienti aggiornamenti software dei propri telefoni cellulari senza segnalare le possibili conseguenze dello stesso aggiornamento e senza fornire sufficienti informazioni per mantenere un adeguato livello di prestazioni di tali dispositivi, promossi ed acquistati per le loro specifiche ed elevate caratteristiche tecnologiche.
Tali comportamenti potrebbero risultare in violazione degli articoli 20, 21, 22 e 24 del Codice del Consumo.
L'Autorità ha a tal fine effettuato accertamenti ispettivi presso le sedi dei professionisti, per i quali si è avvalsa della collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, assistito per i profili tecnici delle operazioni dai militari del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche dello stesso Corpo.