Un appello per la libertà della televisione IPTV via Internet
Aiip, Anti Digital Divide, Assoprovider, Voipex lanciano un appello per la libertà della IPTV a milioni di Italiani: con una e-mail al Commissario Europeo per la Società dell¹Informazione ed i Media, Viviane Reding e ad altri milioni di utenti internet italiani, le associazioni lanciano un appello per la libertà della televisione via Internet IPTV. L¹appello è finalizzato a garantire il diritto degli utenti di scegliere liberamente e disgiuntamente i propri fornitori di accesso a Internet, di contenuti e di servizi su larga banda. In assenza di norme regolatorie, infatti, Telecom Italia, già dominante sull'accesso Internet, potrebbe creare un monopolio anche sul nascente servizio di televisione via cavo IPTV, con grave danno per la concorrenza, il pluralismo e per i consumatori.
Questo pericolo può essere facilmente evitato imponendo e facendo rispettare, come è nei poteri di AGCom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), due semplici regole, obbligando il soggetto che detiene a monte un rilevante potere di mercato nell¹accesso a larga banda ad interconnettere, ai diversi livelli, la sua rete di distribuzione dei contenuti con quelle dei concorrenti e, nello stesso tempo, facendo rispettare anche per la rete di distribuzione di contenuti IPTV la regola, già in vigore per le altre piattaforme televisive, di separazione strutturale tra la rete e i contenuti.
Il provvedimento proposto da AGCOM, per quanto riguarda le tradizionali modalità di diffusione radiotelevisiva, è improntato alla tutela del mercato, degli utenti ed al rispetto delle normative comunitarie. Limitatamente a quanto concerne la televisione via cavo, l¹AGCOM ha ritenuto che il mercato sarebbe 'emergente' e, dunque, non sussistendo oggi posizioni dominanti, non vi sarebbe alcun bisogno di provvedimenti per garantire la concorrenza. Aiip, Anti Digital Divide, Assoprovider e Voipex ritengono che tale considerazione sia sbagliata e profondamente lesiva non solo della concorrenza, ma anche della pluralità di informazione e dei diritti costituzionali. A tal proposito le Associazioni hanno invitato il Commissario Reding ad esercitare le proprie prerogative per fare in modo che la regolamentazione della TV via cavo IP sia inserita nel provvedimento di regolamentazione del 'mercato 18' (Servizi di diffusione radiotelevisiva per la trasmissione di contenuti agli utenti finali).
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