Codacons contro le ricariche premium di Tim, Vodafone e WInd 3

6 Novembre 2019 - Roberto Bracco
I costi di ricarica per gli utenti di telefonia mobile, aboliti in Italia nel 2007 dal decreto Bersani, da qualche tempo a questa parte sono tornati a gravare sulle tasche degli utenti.
I gestori mobili, a cui più di recente è stato sottratto anche il costo di fatturazione a 28 giorni, hanno trovato nuovi modi per rimpinguare le proprie casse. Si chiamano ricariche premium e a proporle, sui tagli più bassi, sono Vodafone, Tim e Wind Tre.



Le nuove ricariche includono 1 o 2 euro di servizi, che vengono affibbiati al cliente senza che possa rinunciarvi. In alcuni casi si tratta di traffico Internet, in altri di chiamate gratute, da utilizzare in un arco di tempo limitato. Spesso oltretutto i servizi forniti con le ricariche premium vanno ad aggiungersi a quanto già previsto dal profilo del cliente, risultando del tutto inutili.

Questa nuova abitudine non è passata inosservata agli occhi del Codacons, che promette battaglia attraverso un esposto ad Agcom e Antitrust per chiedere di aprire una istruttoria su Tim, Vodafone e Wind per la possibile fattispecie di pratica commerciale scorretta.

'Tutto ciò avviene senza che il consumatore in fase di acquisto sia stato adeguatamente informato circa la nuova prassi, e solo dopo aver ricaricato il proprio credito (e speso soldi) si accorgerà della sottrazione di 1 o 2 euro. L' utente, inoltre, non ha possibilità di scegliere se accettare o meno i servizi aggiuntivi offerti da tali nuove ricariche, servizi di cui spesso non ha alcun bisogno', dichiara il Codacons in un comunicato.

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