Xiaomi ha festeggiato oggi in Cina i primi 10 anni dalla sua fondazione. Il compleanno è stato lo scorso 6 aprile, ma la pandemia ha impedito di organizzare eventi celebrativi, oggi Lei Jun, presidente e fondatore di Xiaomi, ha tenuto una conferenza per illustrare i progressi compiuti dall'azienda in questi anni e i numerosi traguardi raggiunti.
Nel 2010 il panorama del mercato cinese della telefonia mobile aveva tre grandi categorie di operatori: la prima, i marchi globali; la seconda, i 'Quattro Draghi' nazionali; l'ultima, i produttori di copycat. Mentre gli smartphone di produzione nazionale registravano un forte ritardo in termini di qualità, i giganti globali dominavano il mercato con prodotti a prezzi esorbitanti.
Il sogno di Lei Jun, fanatico degli smartphone, era quindi quello di 'produrre i migliori smartphone del mondo, alla metà del prezzo, in modo che tutti se li potessero permettere'. Un sogno che ha realizzato producendo e realizzando smartphone con una 'mentalità da Internet', ovvero, migliorando l'esperienza dell'utente sulla base della commistione tra software, hardware e servizi Internet.
Il primo prodotto sviluppato dall'azienda è stato il sistema operativo MIUI. Non avendo smartphone propri su cui basare lo sviluppo, Xiaomi ha aperto un forum grazie al quale ha reclutato 100 volontari (i cui nomi sono stati integrati nella schermata di accensione, in segno di gratitudine) per flashare la ROM dei loro dispositivi. Ci sono voluti solo due mesi per completare la prima versione e, dopo solo un mese dal lancio, MIUI ha attirato l'attenzione all'estero grazie a un utente di XDA, un forum di sviluppatori con sede negli Stati Uniti, che l'ha consigliata con il massimo entusiasmo.
Un anno dopo, è arrivata la prima generazione di smartphone, che ha registrato 300.000 preordini alla fine dell'evento di lancio e un volume totale di vendite di 7 milioni di unità. Nel 2013 è stata la volta della prima generazione di Redmi, che in soli sette giorni ha registrato ben 10 milioni di preordini.