L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha chiesto con urgenza a Vodafone e Wind chiarimenti sulle scelte commerciali adottate dopo l'entrata in vigore ieri del decreto Bersani che ha abolito i costi delle ricariche dei telefoni cellulari e quelle sulla durata minima del contratto.
Nel dettaglio Vodafone dovrà giustificare la richiesta del 'contributo sul trasferimento del credito residuo' di 8 euro che intende far pagare a titolo di rimborso ai clienti che facciano domanda di restituzione del credito residuo nel caso di portabilità verso altri operatori o dismissione della SIM. Più controversa invece la posizione di Wind, che dovrà spiegare la decisione di mantenere i costi di ricarica per le operazioni di importo inferiore a 50 euro, a meno che il cliente non accetti di passare ai nuovi profili 'senza costi di ricarica' presentati in concomitanza con l'entrata in vigore del decreto Bersani.
Aggiornamento (6/3/2007) - Wind ha annunciato l'abolizione dei costi di ricarica per tutta la clientela prepagata, senza obbligo di cambio del profilo tariffario.