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Scatta il decreto Bersani, addio finalmente ai costi di ricarica

5 Marzo 2007 | PuntoCellulare.it
3 TIM VODAFONE WIND CRONACHE CERCA
Quello che i possessori di un telefonino prepagato non immaginavano potesse un giorno accadere, finalmente si è avverato: con il decreto Bersani da oggi scompare il costo fisso che si pagava ad ogni operazione di ricarica, un odioso balzello definito dai molti che si sono adoperati per la sua abolizione una 'anomalia tutta italiana'. I quattro gestori mobili del nostro paese, a cui per legge è stato imposto di non far pagare a partire da oggi alla propria clientela i costi per le operazioni di ricarica, hanno adottato diverse strategie per far fronte alla perdita di un'importante fonte di reddito. Vediamo nel dettaglio come si sono adeguati al decreto Bersani e cosa cambia per i consumatori.

Tim

Il primo operatore mobile nazionale ha fatto la cosa più semplice che si potesse fare, ha abolito i costi di ricarca e in attesa che arrivino nei negozi le nuove ricariche con una serigrafia aggiornata (dovrebbero essere disponibili a partire dal mese prossimo) garantisce alla clientela prepagata una ricarica pari all'importo speso per l'acquisto della ricarica stessa. Ulteriore nota positiva è che per il momento nulla è cambiato dal punto di vista delle tariffe: Tim non ha infatti finora introdotto nuovi piani tariffari o modificato il costo degli scatti alla risposta, un metodo per 'aggirare' quanto imposto dal decreto Bersani. Tim ha inoltre annunciato, in ottemperanza a quanto prevede il decreto, che il credito telefonico dei clienti non andrà perduto al momento dello scadere della prepagata.

Vodafone

Anche Vodafone all'apparenza sembra essersi adeguata al decreto Bersani, abolendo i costi di ricarica. Strana coincidenza tuttavia l'entrata in vigore ieri di nuovi profili (You&Vodafone, Zero Limits e Zero Limits Light) con lo scatto alla risposta di 19 centesimi, dai 15 centesimi fatti pagare in precedenza. Si tratta di un rincaro del 26 per cento che andrà a ricadere sulle tasche dei consumatori e che già è finito nel mirino delle associazioni dei consumatori, intenzionate a denunciare la scelta di Vodafone all'Agcom e all'Antitrust. Per quanto riguarda la scadenza del credito, Vodafone ha annunciato che in caso di passaggio ad un altro operatore chiederà un rimborso spese di 8 euro, imponendo al cliente di fare richiesta del rimborso via raccomandata con ricevuta di ritorno.
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