Wind difende l'utilità dei costi di ricarica
L'amministratore delegato di Wind, Paolo Dal Pino, è stato fino all'ultimo un forte sostenitore del mantenimento del costo di ricarica per i clienti prepagati, in quanto parte integrante della struttura dei prezzi. Anche il gestore arancione, con l'entrata in vigore lunedì del decreto Bersani, ha dovuto piegarsi rinunciando insieme agli altri tre operatori mobili italiani a far pagare i costi di ricarica.
Secondo il numero uno di Wind ad avvantaggiarsi saranno soprattutto Tim e Vodafone, che avranno modo di rafforzare la propria posizione dominante. Dal Pino ha precisato che difficilmente i ricavi dei costi di ricarica potranno essere controbilanciati da un aumento delle tariffe, visto che si finirebbe per favorire un'emorragia di clienti verso la concorrenza. Più facile invece che Wind decida di ridurre gli investimenti strutturali e tagliare i costi operativi, con possibili conseguenze per l'occupazione.
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