E' partita ieri la gara che porterà all'assegnazione delle licenze WiMAX (Worldwide Interoperability for Microwave Access), la tecnologia che consente di realizzare connessioni a banda larga nelle aree in cui è difficile realizzare collegamenti Internet via cavo. Saranno 35 le licenze WiMAX in gara dalla prossima settimana. La procedura adottata dal ministero delle Comunicazioni prevede che siano rilasciati tre diritti d'uso complessivi delle frequenze disponibili nella banda 3.4-3.6 GHz, ciascuno di ampiezza di 2x21 MH: due sono rilasciabili per aree di estensione geografica macroregionale, mentre uno è rilasciabile a livello regionale (con suddivisione provinciale nel caso delle Province Autonome di Trento e Bolzano). I diritti d'uso delle frequenze di gara hanno una durata di 15 anni a partire dalla data di rilascio, sono rinnovabili e non possono essere ceduti a terzi senza la preventiva autorizzazione del ministero.
Secondo l' Adiconsum la soluzione adottata dal governo è la peggiore auspicabile per gli interessi dei cittadini, visto che divide lo spettro in tre blocchi da assegnare con la soluzione del bando di gara, di cui due acquistabili da operatori che già posseggono una licenza UMTA, su cui sono stati fatti investimenti enormi. Questi operatori non hanno alcun interesse a spingere sul wi-max; ora potranno tenere le frequenze nel cassetto o usarle a propria discrezione con il solo obiettivo del proprio profitto per ben 30 mesi. Tanto dovrà passare infatti prima che si avviino le procedure per la verifica dell'effettivo utilizzo sul territorio. E comunque non è prevista la restituzione, ma il solo obbligo a rivenderle.SEGUICI SU
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