
Gli italiani sempre più attenti alla privacy, secondo ricerca Samsung
21 Luglio 2016 | Rosa Camilleri
SAMSUNG ANALISI CERCA Gli Italiani sono tra i cittadini europei che più stanno cogliendo le opportunità della rivoluzione digitale, adottando in modo sempre più pervasivo i nuovi strumenti e servizi in grado di arricchire e migliorare la propria vita privata e professionale. Forse proprio per questo, più della media europea si mostrano consapevoli della necessità di proteggere i propri dati personali in rete. E' quanto rileva l'edizione 2016 di Tech Habits, la ricerca che Samsung conduce annualmente a livello europeo per fotografare il rapporto in continua evoluzione delle persone con la tecnologia.

Se da una parte lo studio evidenzia come il 59% degli Italiani dichiari di utilizzare più tecnologia rispetto a 2 anni fa - al di sopra della media europea, intorno al 52% - emerge anche che il 55% dei consumatori del nostro Paese mostri più preoccupazione sulle modalità di utilizzo e archivio dei dati online rispetto a due anni fa, percentuale superiore alla media europea, che si attesta invece al 46,2%.
Per difendere la propria privacy, oltre la metà degli Italiani - il 51,2% - dichiara di differenziare le proprie password sui diversi siti web che richiedono registrazioni e credenziali di accesso, il 38,1% evita di lasciare che il proprio computer o dispositivo memorizzi le password online, mentre il 36,8% fa regolarmente scansioni dei propri dispositivi con un programma antivirus. Diverso l'ordine delle azioni prioritarie a tutela delle informazioni sensibili a livello europeo, che vede al primo posto l'abitudine a non salvare online i dettagli della propria carta di credito, al secondo le regolari scansioni antivirus sui propri dispositivi e al terzo la diversificazione delle password. Attualmente, furto d'identità e perdite finanziarie causata da un attacco hacker sono le maggiori fonti di preoccupazione rispettivamente per il 67% e il 57% degli Italiani.
Nonostante ciò, e forse proprio per il fatto di tutelarsi maggiormente dei concittadini europei, gli Italiani non rinunciano ai servizi online e sono più propensi della media europea a condividere informazioni personali su Internet: lo fa infatti il 48,5%, contro il 35,2% della media continentale - prestando particolare attenzione ai Termini e alle Condizioni di utilizzo dei diversi siti online e applicazioni mobile; il 30% degli Italiani legge infatti sempre le informazioni relative alla privacy e al trattamento dei dati, contro il 19,9% dei cugini nel resto d'Europa. Tuttavia, una volta informati sulle modalità di utilizzo dei dati, il 52,5% degli Italiani ha spiegato di aver cambiato idea almeno una volta, rinunciando al servizio online o a scaricare l'applicazione.SEGUICI SU
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Se da una parte lo studio evidenzia come il 59% degli Italiani dichiari di utilizzare più tecnologia rispetto a 2 anni fa - al di sopra della media europea, intorno al 52% - emerge anche che il 55% dei consumatori del nostro Paese mostri più preoccupazione sulle modalità di utilizzo e archivio dei dati online rispetto a due anni fa, percentuale superiore alla media europea, che si attesta invece al 46,2%.
Non solo quindi cresce l'attenzione alla propria privacy in Rete, ma anche la propensione a proteggerla attivamente: il 95,3% degli Italiani infatti dichiara di intraprendere azioni concrete e di assumere comportamenti e abitudini a favore di un uso più attento di Internet.
Per difendere la propria privacy, oltre la metà degli Italiani - il 51,2% - dichiara di differenziare le proprie password sui diversi siti web che richiedono registrazioni e credenziali di accesso, il 38,1% evita di lasciare che il proprio computer o dispositivo memorizzi le password online, mentre il 36,8% fa regolarmente scansioni dei propri dispositivi con un programma antivirus. Diverso l'ordine delle azioni prioritarie a tutela delle informazioni sensibili a livello europeo, che vede al primo posto l'abitudine a non salvare online i dettagli della propria carta di credito, al secondo le regolari scansioni antivirus sui propri dispositivi e al terzo la diversificazione delle password. Attualmente, furto d'identità e perdite finanziarie causata da un attacco hacker sono le maggiori fonti di preoccupazione rispettivamente per il 67% e il 57% degli Italiani.
Nonostante ciò, e forse proprio per il fatto di tutelarsi maggiormente dei concittadini europei, gli Italiani non rinunciano ai servizi online e sono più propensi della media europea a condividere informazioni personali su Internet: lo fa infatti il 48,5%, contro il 35,2% della media continentale - prestando particolare attenzione ai Termini e alle Condizioni di utilizzo dei diversi siti online e applicazioni mobile; il 30% degli Italiani legge infatti sempre le informazioni relative alla privacy e al trattamento dei dati, contro il 19,9% dei cugini nel resto d'Europa. Tuttavia, una volta informati sulle modalità di utilizzo dei dati, il 52,5% degli Italiani ha spiegato di aver cambiato idea almeno una volta, rinunciando al servizio online o a scaricare l'applicazione.SEGUICI SU
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