
L' ADUC denuncia il comportamento di 3 Italia, che in barba al decreto Bersani sta disattivando le USIM non ricaricate negli ultimi dodici mesi, oltre a modificare numerosi piani tariffari e ad evitare di restituire il credito residuo sulle schede. Per quanto riguarda la disattivazione delle USIM trascorsi 13 mesi dall'ultima ricarica, l' ADUC fa notare che 'tale disattivazione è illegittima poichè in contrasto col decreto Bersani sulle liberalizzazioni, che vieta agli operatori telefonici di imporre termini temporali massimi di utilizzo del traffico o del servizio acquistato' (3 Italia da contratto vorrebbe addirittura disattivare le SIM dopo 5 mesi dall'ultimo utilizzo a pagamento, più un mese per la sola ricezione dei servizi gratuiti). Il consiglio a chi si è vista disattivare la scheda è quello di intimare l'immediata riattivazione con una raccomandata AR di messa in mora.
Per quanto riguarda la restituzione del credito residuo, l' ADUC osserva che solo recentemente 3 Italia ha introdotto una clausola del contratto che esclude dal rimborso l'eventuale credito ottenuto tramite autoricarica. Occorre quindi verificare il proprio contratto per vedere che non contenga questa condizione ma un generico riferimento al 'credito residuo'. In questo caso si potrà chiedere la restituzione anche degli importi accumulati tramite autoricarica. Quanto alle rimodulazioni tariffarie che avranno luogo a partire dall'inizio di settembre, con l'aumento dei costi di chiamata ed il peggioramento delle condizioni di autoricarica (5 cent/min invece di 10 cent/min e introduzione della scadenza per l'uso del credito così ottenuto), secondo l' ADUC si tratta di una modifica illegittima, in quanto unilaterale e vessatoria. Ci si può opporre alla rimodulazione con una messa in mora, intimando il rispetto del contratto.SEGUICI SU
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Per quanto riguarda la restituzione del credito residuo, l' ADUC osserva che solo recentemente 3 Italia ha introdotto una clausola del contratto che esclude dal rimborso l'eventuale credito ottenuto tramite autoricarica. Occorre quindi verificare il proprio contratto per vedere che non contenga questa condizione ma un generico riferimento al 'credito residuo'. In questo caso si potrà chiedere la restituzione anche degli importi accumulati tramite autoricarica. Quanto alle rimodulazioni tariffarie che avranno luogo a partire dall'inizio di settembre, con l'aumento dei costi di chiamata ed il peggioramento delle condizioni di autoricarica (5 cent/min invece di 10 cent/min e introduzione della scadenza per l'uso del credito così ottenuto), secondo l' ADUC si tratta di una modifica illegittima, in quanto unilaterale e vessatoria. Ci si può opporre alla rimodulazione con una messa in mora, intimando il rispetto del contratto.SEGUICI SU
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