Assoprovider critica la scarse liberalizzazioni del Governo

25 Ottobre 2007 - PuntoCellulare.it
Assoprovider esprime profonda delusione per la nuova 'disciplina dell'editoria e delega al Governo per l'emanazione di un testo unico sul riordino della legislazione nel settore editoriale' varata dal Consiglio dei Ministri del 12 ottobre, che fa di ogni sito e blog un prodotto editoriale soggetto alla normativa sulla stampa: sembra proprio che alcune categorie si stiano rinsaldando nelle proprie posizioni protezionistiche, nonostante questo significhi la morte di Internet per come oggi la conosciamo.

Assoprovider ritiene che si tratti dell'ennesimo tentativo di controllo dell'informazione promossa dal Governo ed è convinto che la forte sollevazione di tutte gli attori coinvolti, associazioni e blogger avrà come conseguenza la bocciatura da parte del Parlamento di questo goffo esperimento di censura preventiva, destinato a simboleggiare l'atteggiamento di gran parte della classe politica italiana nei confronti della Rete e dei suoi attori. A tal proposito Assoprovider vuole portare ad esempio un altra legge, che non ha mai destato molto clamore, ma che è altrettanto grave e simbolica: il regolamento sul patentino degli installatori (D.M. 314/92) che stabilisce che qualsiasi terminale debba essere collegato direttamente o indirettamente alla rete pubblica esclusivamente da una società dotata di patentino, e quindi iscritta all'albo. Se negli anni passati questa legge fosse stata realmente applicata, come ad esempio per le installazioni ADSL, il risultato sarebbe stato la totale paralisi del settore delle comunicazioni italiane, in quanto considerato non "conforme", intralciando l'informatizzazione e l'alfabetizzazione digitale del nostro paese.

Assoprovider ritiene quindi che le norme in oggetto ma anche molte altre, siano esse vecchie di 15 anni o di fresca elaborazione, rispondano alle stesse logiche protezionistiche e allo stesso errore di fondo: considerare la liberalizzazione delle TLC come un problema di nicchia e non come una priorità per l'intero paese. Secondo Assoprovider questo modo di legiferare è totalmente inadeguato e inapplicabile e necessita di una radicale revisione che tenga in considerazione la reale situazione del settore e non introduca inutili certificazioni e/o iscrizioni. L'unico risultato prodotto sarà il consolidamento delle posizioni oligopolistiche a scapito dello sviluppo e dell'innovazione tecnologica e l'imbarbarimento culturale e democratico del paese.

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