Samsung Galaxy Note 3 - il produttore respinge le critiche sui benchmark

5 Ottobre 2013 - Max Capitosti
Non si è fatta attendere, come era prevedibile, la replica di Samsung alle accuse di 'barare' sui risultati dei benchmark che misurano le performance degli smartphone. Le critiche emerse questa settimana riguardano il nuovo Samsung Galaxy Note 3 , in grado di accorgersi dell'utilizzo di un programma di benchmarking per spingere al massimo il processore al fine di ottenere un punteggio migliore.
'Il Galaxy Note 3 massimizza le frequenze di CPU e GPU quando vengono utilizzate funzionalità che richiedono una performance sostanziale', si legge nella nota diffusa dalla casa coreana, in pratica la stessa giustificazione data nelle scorse settimane quando Samsung venne criticata per aver adottato un trucco simile anche sul Galaxy S4.

La spiegazione di Samsung non convince per niente, il meccanismo che innalza al massimo le frequenze di clock dei chip degli smartphone si innesca quando viene rilevata l'apertura di determinate applicazioni, riconducibili a programmi per effettuare la misurazione delle prestazioni. E' sufficiente modificare il nome del pacchetto di una di queste applicazioni, rendendolo irriconoscibile, affinchè il meccanismo non scatti. In questo caso di ottengono prestazioni simili a quelle ottenute da altri smartphone dotati del medesimo hardware, che non fanno uso dell'ingegnoso trucchetto.

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