Samsung torna a 'giocare pulito' con i benchmark degli smartphone

5 Marzo 2014 - Max Capitosti
Nei mesi scorsi aveva suscitato parecchio scalpore la scoperta degli stratagemmi adottati da Samsung per spremere al massimo i propri smartphone con le applicazioni per la misurazione delle prestazioni, in modo da farli figurare più performanti.
Gli ultimi cellulari della casa coreana, in pratica, erano in grado di rilevare l'apertura di un'applicazione per il benchmarking e si regolavano di conseguenza, attivando tutti i core del processore e, in alcuni casi, effettuando addirittura un leggero overclock della CPU. Samsung non è comunque l'unico produttore ad adottare trucchi del genere, anche altre aziende fanno ricorso alla stessa tecnica che, in fin dei conti, non fa altro che far funzionare un cellulare al massimo delle sue possibilità quando vengono rilevate le sue prestazioni.

Dagli ultimi studi condotti sugli smartphone Samsung, sembra ad ogni modo che con i recenti aggiornamenti ad Android 4.4.2 (ad esempio su Galaxy Note 3 e Galaxy S4) non vengano più sfalsati i risultati dei benchmark, lasciando che durante la misurazione delle prestazioni il processore si comporti come se stesse funzionando in condizioni normali. Non possiamo che approvare la decisione di Samsung, nella speranza che costituisca un esempio per tutte le aziende del settore ed offra ai consumatori dei termini di raffronto finalmente attendibili.

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