Non era passato inosservato nei giorni scorsi l'elevato grado di somiglianza dello smartphone OnePlus
One annunciato finalmente la settimana scorsa con l' Oppo
Find 5. Questa particolarità si pensava fosse dovuta al fatto che Peter Lau, prima di diventare presidente di OnePlus, era stato dirigente di Oppo e, molto probabilmente, aveva portato con sè anche alcuni dei colleghi che avevano lavorato allo sviluppo del Find 5.
Secondo i documenti emersi in questi giorni, i legami fra le due aziende sono più stretti di quanto si pensi, tanto che l'azionista unico di OnePlus Tecnichal Corporation sarebbe la società Guangdong Oppo Electrical Industrial: le due società sarebbero quindi riconducibili alla stessa proprietà. Non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che OnePlus si era presentata nei mesi scorsi come una ventata di vera novità sul mercato della telefonia e che, di recente, aveva giustificato l'insolito
meccanismo di vendita per inviti del nuovo One con il fatto di essere una giovane startup, con pochi capitali e scarsa esperienza sulle dinamiche commerciali e produttive.
Il sistema ad inviti consentirebbe di conseguenza di mantenere sotto controllo il numero di OnePlus One venduti, evitando di cannibalizzare in modo eccessivo le vendite degli smartphone di Oppo. Sarebbe anche spiegato come una società alle prime armi sia riuscita a realizzare come primo prodotto un ottimo smartphone di fascia alta, organizzandone oltretutto la distribuzione nei principali mercati. A seguito della scoperta della compagnia societaria di OnePlus, non si è fatta attendere la risposta dell'azienda, che sottolinea di essere una realtà autonoma da Oppo, con cui ha in comune soltanto gli investitori.