Samsung alla fine ha presentato oggi il suo
Galaxy Note 8, confermando in sostanza quasi tutte le anticipazioni che avevano visto protagonista questo smartphone nelle ultime settimane.
Ormai è chiaro che la società coreana, dopo il flop miliardario dello scorso anno con il
Galaxy Note 7 ritirato sul mercato, ha deciso di andare sul sicuro proponendo uno smartphone che a tutti gli effetti, se si esclude la doppia fotocamera posteriore, può essere considerato alla stregua di una variante ancora più costosa del
Galaxy S8+ di cui eredita non soltanto i pregi ma anche i non pochi difetti, come la
scarsa ergonomia del lettore di impronte posizionato sul retro, la
fragilità del display, lo sblocco con iride
facilmente ingannabile e un
tasto Bixby che in molti paesi ancora non è utilizzabile al pieno (a meno di non impartire comandi vocali in coreano o in inglese).
Il Galaxy Note 8 condivide quasi in toto la scheda tecnica del Galaxy S8+ lanciato la scorsa primavera, lo schermo guadagna un decimo di pollice in più, per arrivare a 6.3 pollici, mentre la batteria perde 200mAh e scende a 3.300mAh. Il processore resta invariato (Exynos 8895 in Europa, Snapdragon 835 negli USA), la memoria RAM passa però da 4 a 6GB.