Unione Nazionale Consumatori prosegue nella battaglia contro le compagnie telefoniche, per arginare il fenomeno dei costi nascosti nelle bollette. Dopo il tentativo della fatturazione a 28 giorni, le aziende del settore cercano di trovare nuove fonti di entrata inserendo in modo poco trasparente altre voci nelle bollette.
La denuncia arriva Massimiliano Dona, presidente di Unione Nazionale Consumatori, insieme all'annuncio di una denuncia all'Autorità Antitrust dei principali operatori telefonici con l'accusa di addebiti oscuri per la fruizione di vari servizi.
'Dopo il polverone del cambio tariffario a 28 giorni, l'attenzione dei consumatori sui costi della telefonia è ancora più alta per questo motivo nelle ultime settimane sono giunte ai nostri sportelli centinaia di lamentele su addebiti poco trasparenti da parte degli operatori: in pochissimi ad esempio sanno di pagare per il servizio 'Chiamami' o simili, così come spesso non si conosce che ascoltare i messaggi in segreteria ha un costo', dichiara Massimiliano Dona.
'Molti consumatori - aggiunge Dona - sono indignati per gli importi addebitati per la chiamata necessaria a conoscere il credito residuo o per aver
utilizzato il cellulare come hotspot: se al danno si aggiunge la beffa di pagare senza saperlo si capisce bene perchè l'indignazione diventa rabbia nei confronti di quegli stessi operatori che vantano negli spot la loro serietà nei confronti del cliente'.