Quanto successo proprio in Italia questa settimana, con Apple e Samsung
condannate da AGCM a pagare multe per un totale di 15 milioni di euro, non è passato inosservato agli occhi di Huawei, che ha pensato bene di mettere il dito nella piaga e prendersi gioco dei suoi principali concorrenti.
Le motivazioni che hanno portato l'authority italiana a sanzionare in modo così pesante Apple e Samsung (in effetti la cifra è legata proprio all'importanza delle due aziende) sono legate agli aggiornamenti software che in alcuni casi avrebbero portato al rallentamento delle performance di alcuni smartphone. Sia Apple che Samsung hanno probabilmente agito in buonafede, intenzionate a portare nuove funzionalità su smartphone lanciati già da diversi mesi (evitando che gli utenti lamentino di essere stati trascurati) e non a provocarne in modo deliberato l'obsolescenza precoce.
Fatto sta che Huawei non ha perso l'occasione di ricordare, soprattutto a chi sta valutando di acquistare uno dei nuovi dispositivi della
gamma Mate 20, che i propri smartphone non rallenteranno mai durante il ciclo di vita, tanto meno a seguito di un aggiornamento software.
Huawei ha evidenziato questa peculiarità anche la scorsa settimana a Londra, annunciando appunto alla stampa specializzata gli smartphone Mate 20. La casa cinese ha simulato, non sappiamo come, il calo di prestazioni previsto dopo un utilizzo di 18 mesi, determinando la superiorità del proprio
Mate 20 Pro.