Il lettore di impronte digitali integrato nel display, basato su tecnologia ultrasonica Qualcomm, rappresenta una delle innovazioni più interessanti implementate da Samsung sugli smartphone della gamma
Galaxy S10 e
Galaxy Note 10, un elemento di differenziazione rispetto alla tradizionale tecnologia ottica utilizzata in precedenza.
Nelle ultime settimane gli utenti di uno di questi smartphone top di gamma di Samsung hanno scoperto a proprie spese che il lettore ultrasonico di impronte in fin dei conti non è affidabile come si sperava, tanto da indurre alcuni istituti bancari a disabilitare l'autenticazione tramite impronta all'interno delle proprie applicazioni.
Samsung è riuscita a correre velocemente ai ripari, rilasciando un
aggiornamento software per chiudere la falla, nonostante ciò i media coreani riportano la notizia secondo cui la tecnologia ad ultrasuoni potrebbe non trovare impiego sui prossimi
Galaxy S11, rimpiazzata a favore di un meno sofisticato ma più affidabile lettore di tipo ottico.
Una soluzione potrebbe arrivare con la presentazione da parte di Qualcomm della seconda generazione di lettori ad ultrasuoni, il mese prossimo insieme al chip Snapdragon 865. Non è dato comunque ancora sapere se potrà essere utilizzata già a partire dai nuovi Galaxy S.