Negli ultimi mesi abbiamo assistito alla campagna mediatica martellante di Stonex, alimentata da un trascinatore di folle come Francesco Facchinetti per fare di un marchio anonimo da tempo presente sul mercato italiano degli smartphone qualcosa di nuovo e assolutamente 'cool' (con notizie e schede tecniche su
PuntoCellulare.it seguiamo Stonex ormai
da un paio di anni).
Tutto questo per promuovere lo Stonex
One, smartphone che per quanto venga reclamizzato come un prodotto orgoglio del 'made in Italy', viene comunque fabbricato su commissione in qualche fabbrica asiatica al pari delle decine di 'chinafonini' facilmente acquistabili online da aziende più o meno note.
Non avendo mai testato uno Stonex One, scegliamo di non pronunciarci sulle numerose critiche mosse al prodotto, relative ad una bassa qualità, ad un hardware sottodimensionato (in particolare il processore, rapportato ad uno schermo in formato QHD) e ad un software con diverse lacune. Le lungaggini, gli annunci sbandierati e in alcuni casi disattesi e uno stile di comunicazione fin troppo 'gridato' sono sotto gli occhi di tutti e se da un lato hanno convinto in molti a compiere il fatidico passo dell'acquisto di uno Stonex One, dall'altro hanno fatto piovere sull'azienda brianzola un mare di critiche.
L'ultimo capitolo per la telenovela Stonex arriva questa mattina dall'annuncio del prossimo lancio di una gamma di cover 'Break The Rules', la frase diventata in queste settimane lo slogan di battaglia della società. Fino a qui non ci sarebbe nulla di strano, molti produttori affiancano ai propri smartphone una gamma di accessori 'originali' e le cover rientrano quasi sempre in questa offerta.
E' solo uno spirito di forte ironia che è possibile leggere invece l'annuncio delle stesse cover, sia con lo slogan 'Break The Rules' che 'I Will Be A #StonexOne' per alcuni degli smartphone più prestigiosi in circolazione, fra cui
iPhone 6 e
Galaxy S6 Edge. Ci chiediamo quale persona 'razionale' arriverà a personalizzare il proprio top di gamma con uno di codesti involucri in gomma (venduti a partire da 14,90 euro), se non le stesse persone che girano in Porsche o Ferrari con un adesivo Seat o Skoda appiccicato in bella mostra sul lunotto posteriore.